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Bloqueo equivale a emigración: 50 especialistas contra Bob Menéndez
Cubainformación TV – Basado en un texto de Michel E. Torres Corona – Granma.- En mayo, 20 congresistas del Partido Demócrata de EEUU pidieron al presidente Joe Biden levantar las “sanciones” contra Cuba y Venezuela.
Su argumento: a mayor asfixia económica a dichas naciones, mayor emigración irregular hacia EEUU. Y –recordemos- la mayoría de quienes firmaron la carta representa a distritos de la frontera con México.
Bob Menéndez, miembro también del Partido Demócrata pero de su ala más derechista, protestó contra esta iniciativa. Revertir las “sanciones” –afirmó- sería una traición a los “valores democráticos” de EEUU.
La emigración en alza, añadió, no es por ninguna sanción, sino por el “yugo de brutales dictaduras”, la represión, la “mala gestión” y los “sobornos generalizados” en Cuba y Venezuela.
A Menéndez no le respondieron los 20 congresistas, sino 50 economistas y miembros de la academia. Le pidieron dejar “de difundir su falsa narrativa”. Y cesar su apoyo a las “medidas crueles” que “causan un profundo sufrimiento, alimentan las emergencias humanitarias y empujan a mucha más gente a emigrar a EEUU”.
Bob Menéndez insistió: el “embargo” no afecta a la población, sino al “régimen”, que lo adopta como excusa para justificar su fracaso. La pregunta es de Perogrullo: ¿no habría que acabar con la excusa y, así, demostrar el “fracaso”?
Pero Menéndez no está para pensar en otra “excusa” que la que explique los lingotes de oro encontrados en su casa y le defienda de las gravísimos acusaciones de corrupción en su contra. Así que… ¡suerte Bob!
Blocco equivale a emigrazione: 50 specialisti contro Bob Menéndez
Traduzione: Francesco Monterisi
A maggio, 20 congressisti del Partito Democratico degli USA hanno chiesto al presidente Joe Biden di revocare le “sanzioni” contro Cuba e Venezuela.
La loro tesi: quanto maggiore è il soffocamento economico di queste nazioni, tanto maggiore sarà l’emigrazione irregolare verso gli USA. E – ricordiamolo – la maggioranza dei firmatari della lettera rappresenta i distretti al confine con il Messico.
Bob Menéndez, anch'egli membro del Partito Democratico ma dell’ala di estrema destra, ha protestato contro questa iniziativa. Togliere le “sanzioni” – ha affermato – sarebbe un tradimento dei “valori democratici” USA.
L’aumento dell’emigrazione, ha aggiunto, non è dovuto ad alcuna sanzione, bensì al “giogo di dittature brutali”, alla repressione, alla “cattiva gestione” e alla “corruzione generalizzata” a Cuba e in Venezuela.
A Menéndez non hanno risposto i 20 congressisti, ma 50 economisti e membri dell'accademia. Gli hanno chiesto di smettere di “diffondere la sua falsa narrativa”. E cessare il suo sostegno alle “misure crudeli” che “causano profonde sofferenze, alimentano le emergenze umanitarie e spingono molte più persone a emigrare negli USA”.
Bob Menéndez ha insistito: l’“embargo” non colpisce la popolazione, bensì il “regime”, che lo adotta come scusa per giustificare il suo fallimento. La domanda è ovvia: non dovremmo porre fine alle scuse e, così, dimostrare il “fallimento”?
Ma Menéndez non sta lì a pensare ad un’altra “scusa” se non quella che spieghi i lingotti d'oro rinvenuti in casa sua e lo difenda dalle gravissime accuse di corruzione a suo carico. Quindi… buona fortuna Bob!
Presentación: Lázaro Oramas. Edición de video: Ane Lópes. Redacción: José Manzaneda.
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